venerdì 29 aprile 2011

Scoglionpatica sognatrice

Piu' che metereopatica oggi mi sono convinta di essere "scoglionpatica".
Finalmente ha smesso di piovere...fuori. "Dentro" ancora piove.
Così, quando la realtà è scomoda come scarpe strette con tacco 12, la mia attività onirica aumenta notevolmente.
Ultimamente sogno ogni notte, sogni strani, di quelli che mi turbano. Mi sveglio già stanca.
Spesso ho sognato di essere ancora una ragazzina ( quindi niente marito e niente figli). Il primo sogno della "saga" era bello, un'atmosfera gioiosa, piena di sole, anche se io conservavo la consepevolezza di essere un'adulta (ecchepalleeee!!). Nel secondo, ero una ragazzina malata di tumore, sempre stanca e senza capelli. Nel terzo ero in viaggio su una panda vecchia e scassata con dei mostri strani e gelatinosi. In ogni episodio della mia saga bacio qualcuno e mi piace, in ogni sogno c'è sempre un deserto dove ci sono difficoltà da superare, combattimenti o semplicemente da camminare molto senza riuscire mai ad arrivare alla meta.
Adesso che ve li racconto non mi sembrano poi così contorti. Strani sì, ma di facile lettura.
Tutta colpa della malattia, la scoglionpatìa intendo.
In questo periodo nella mia vita aleggia un piattume subdolo. Fatto di silenzi, di "sparizioni", di insoddisfazioni, di sguardi severi, di stanchezza, di astinenza-punizione...e niente baci, quindi me li sogno. Quanto mi piacciono i baci, quelli appassionati, talmente lunghi che alla fine (perchè prima o poi purtroppo devi staccarti per mangiare, andare in bagno ecc.) ti ritrovi con la bocca tutta intorpidita.
Il mio terrostista piccolo-grande ha deciso volontariamente di non baciarmi piu' (cambiamo tipologia di bacio ovviamente), senza spiegarmi il motivo ha deciso di lasciarmi in astinenza.
La mia piccola polpetta, che fino a poco tempo fa, mi dava dei bacini slinguazzosi goduriosi sulle guance, adesso manda bacini con la manina a labbra strette che sembra abbia mangiato limone.
E' una congiura contro di me questa?????????????
Quasi quasi vado a farmi un pisolino e mi rifugio nei miei sogni...

martedì 26 aprile 2011

Basta un poco di zucchero e la pillola va giu'

Oggi c'e' un tempo davvero escrementoso!!
Il cielo plumbeo e un'atmosfera che sembra togliermi il fiato. Una pioggerellina viene giu' impercettibilmente, da noi siculi denominata "assuppa viddanu" (inzuppa il contadino), sembra quasi che non piova ma dopo un po' ti ritrovi zuppo.
Sara' che io sono una metereopatica per antonomasia, ma sento come se una pioggerellina sottile inzuppi il mio cuore. Quel muscolo che ancora mi pulsa in petto con vigore, un po' sdrucito e stropicciato da tutti quelli che vendondolo inzuppato lo strizzano con forza.

Non ho voglia di essere malinconica, almeno in questo post.

Avete passato una buona Pasqua???
Avete completato la vostra collezione di uova di Pasqua?????
Io personalmente non ne ho ricevuto neanche uno , in compenso i miei figli hanno accumulato chili di cioccolato al latte (10 uova) e relative sorpresine... e la mammuzza mangia cioccolato a piu' non posso!
Ogni uovo e' stato accuratamente spezzettato e conservato in contenitori ermetici, pronto per essere furtivamente divorato in barba alla dieta!
Ieri ne ho utilizzato un po' per fare una bella crostata con crema di cioccolato.
"Bella" davvero, perche' qui in Sicilia i cibi prelibati non sono buoni (sarebbe riduttivo) sono "BELLI".
Voglio condividere questa ricettina con tutte voi mammuzze che come me hanno accumulato talmente tanta cioccolata da non poterla smaltire neanche per Pasqua prossima.

INGREDIENTI:

Per la pasta frolla:
-300 gr di farina 00;
-150 gr di zucchero;
-150gr di burro a pezzetti;
-1 uovo intero + 1 tuorlo;

Per la crema:
-100 gr di zucchero;
-150 gr di cioccolato (fondente e/o al latte);
-50 gr di burro;
-50 gr di farina;
-2 uova;
-1 bustina di vanillina;
- 1/2 l di latte;

Per la pasta frolla:
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola ( io cerco di essere sbrigativa) impastate con le dita fino a formare una palla e mettete in frigo a riposare per un'ora.
Per la crema:
Mescolate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina e diluire con un goccio di latte. Mescolare fino a quando non avete un composto liscio senza grumi (potete aiutarvi con il mixer come ho fatto io).
Nel frattempo mettete un pentolino sul fuoco con il resto del latte e il cioccolato a pezzetti. Quando il cioccolato si sara' sciolto aggiungete il composto di zucchero/tuorli/farina/goccio di latte e mescolate fino a quando la crema non si sara' addensata ( a fuoco basso altrimenti si brucia o peggio ancora si formano i grumi). Spegnete il fuoco e fate raffreddare. Aggiungete i 50 gr di burro. Montate gli albumi a neve e aggiungeteli alla crema ormai fredda.
"Spiattellate" (io non riesco mai a stenderla col mattarello e tirarla su' senza romperla, quindi la spiattello pezzo per pezzo come un puzzle) la pasta frolla su una teglia precedentemente imburrata e infarinata. Bucherellate la pasta e poi versate sopra la crema. Infornate a 180 gradi per circa 40 minuti.

Buona goduria (ARRICRIATIVI!) con questa "BELLA" crostata!

Baciuzzi.

martedì 19 aprile 2011

Padre e figlia


Uno stereotipo della nostra societa’ stabilisce che le figlie femmine abbiano un’ammirazione smodata verso il padre.
Mio padre e’ un tipo allegro, scherzoso, passionale, generoso, tutto-fare.  I suoi discorsi sono formati per lo piu’  da detti  e proverbi siciliani, si esprime alla meno peggio ostentando una sicurezza invidiabile. 
Il nostro rapporto padre-figlia e’ cominciato molto bene.  Io sono la primogenita e fino all’eta’ di 10 anni  ero la cocca di papa’.
Mi piaceva sedere sulle sue gambe. Mi piaceva quando raccontava le  monellerie  che faceva da bambino, quando ancora abitava al paesello (racconti del tipo "Tom Sawyer") . Mi piaceva quando ballava stile Cliff Robinson per farci ridere.  Quando tornava dal lavoro e noi gli correvamo incontro e lui ci sollevava in aria ( quando siamo diventati pesanti ci aggrappavamo alle sue gambe e lui ci trascinava). Mi piaceva quando durante il periodo natalizio giocavamo a « 7 e mezzo »,  quando ancora c’erano  le 50 e le 100 lire.  
Poi  ha deciso che ero diventata troppo grande per stare a sedere sulle sue gambe e che per qualche motivo, per me ai tempi ancora sconosciuto,  non dovevo  sedere sulle gambe di nessun altro uomo !!  
A 14 anni sono diventata una figlia ribelle. Piano piano sono riuscita a deludere tutte le sue aspettative  nei miei confronti. 
Una settimana si’ e l’altra pure, ero in punizione per aver sforato di 5 o 10 minuti l’orario di rientro da lui assegnatomi ( il coprifuoco era alle 20, fino a quando non ho compiuto 19 anni e potevo stare fuori fino a mezza notte solo ed esclusivamente con la sentinella alle costole, mio fratello).  
Le punizioni me le meritavo… ancora piu’ di quanto lui potesse immaginare …
 Povero papa’ !  E’ proprio vero che alcune cose dell’essere genitore non si capiscono finche’ non si diventa  genitore.
Aldila’ del fatto che io meritassi o meno quelle punizioni, gli rimprovero di non avermi mai dato delle spiegazioni. Era cosi’ e basta. Io non comprendevo e mi ostinavo, mi sentivo incompresa , annegavo in un fiume di lacrime e scrivevo e scrivevo ad un « caro foglio » di quanto fosse ingiusto.
Lui con quel suo carattere intransigente, orgoglioso fino a morire, eresse una muraglia cinese, fatta di silenzi e sguardi duri come i sassi di quella muraglia.
Quando ero ragazzina sarei voluta  scappare da quella che vivevo come una prigionia,mentre  lui magari voleva solo proteggermi, a modo suo chiaramente.  
Oggi che sono « grande » (non troppo pero’ !non vi azzardate !!) e anche io ho una famiglia, mi rendo conto di quanto sia complicato fare la scelta giusta nell’educare i figli. Ha fatto i suoi sbagli, cosa che anche io faccio e sicuramente continuero’ a fare , ma ogni volta ( pur non ammettendo mai  i suoi errori) ha trovato nuove energie per rimanere li’ con la sua famiglia, pur con i suoi silenzi dietro una maschera di ferro. Questo e' il suo messaggio positivo, la tenacia.
Io che quando ero ragazzina sognavo un uomo al mio fianco completamente diverso da lui e invece ho scelto un uomo che gli somiglia in tante cose (che e’ pure saggittario come lui…).
Anche lui passionale, generoso, tutto-fare, ma che non perdona facilmente neanche i piccoli errori, rimurgina, punisce, con quei silenzi che parlano ma che non spiegano .
I due uomini della mia vita  delusi e disillusi dalla mia imperfezione umana .
Allora chiedo solo una cosa a questi UOMINI …
Amatemi per quello che sono, perche’ io non sono capace di amarvi secondo le vostre aspettative, forse non sono capace di amarvi affatto.

P.S.1) Se solo penso ai miei figli quando avranno 14 anni (e forse anche prima, considerato quanto sono precoci i ragazzi di oggi) mi vengono gia’ le crisi. Quando cominceranno a dire che mi odiano e sembrera’ loro tutto cosi’ ingiusto.
Mi sento  accopponare la pelle al solo pensiero di quegli echi adesso cosi’ lontani.

P.S.2) Ai lettori del mio blog :  non avrei voluto tediarvi e tanto meno deprimervi, le mie riflessioni nascono e si appesantiscono man mano che scrivo. Vi prometto un post allegro e spensierato per la prossima volta…e fu cosi’ che non scrisse piu’ (voce fuori campo)…

Baciuzzi.

venerdì 15 aprile 2011

La strada


Rieccomi nuovamente  davanti ad una pagina vuota,  che mi crea sempre una certa ansia.
Con la mente sovrappopolata di pensieri, che sgomitano e si azzuffano tra loro per chi deve uscire attraverso le dita che pigeranno i tasti.
Temo che usciranno fuori solo pensieri confusi…
Perche’ poi  ieri riflettevo  ( ne ho avuto tutto il tempo in macchina per un’ora e mezza nel traffico), sulle scelte che uno fa nella vita.  Ho scelto di cambiare strada perche’  in  tangenziale  il traffico si era bloccato e ho peggiorato la mia situazione.  Bloccata anche in quella situazione, senza una via di fuga. Potevo solo affrontarla e prima o poi arrivare a destinazione.
Quando uno cambia strada non e’ detto che le cose possano andare meglio.
Nella vita ho scelto di non cambiare strada, ho continuato per quella strada che quasi 9 anni fa mi era sembrata la piu’ giusta.
In questa strada, un tempo ben asfaltata, camminavamo insieme a braccetto e i contorni erano definiti da aiuole fiorite e potevi sentirne il profumo.
Lungo il cammino  cingeva amorevolmente i miei fianchi e io mi sentivo protetta,  amata.
Le strade con il passare del tempo si logorano e camminando molto ci si puo’ anche stancare.
Non cinge piu’ i miei fianghi , cammina a diversi metri da me e ogni tanto si gira per  rimproverarmi il fatto che io cammino lentamente, che zoppico.
Per quanto io mi sforzi di non zoppicare, non riesco a nascondere il modo di essere incredibilmente umana, fallibile, eternamente indecisa.
Non voglio rimanere indietro da sola, senza di lui.
Non voglio adaggiarmi pigramente su di una panchina arrugginita ad aspettare .
Ho indossato tacchi ed ho dipinto il mio viso ma le mie lacrime  hanno scolorito le tinte.
Non siamo piu' quelli che eravamo all'inizio del viaggio.
Siamo cresciuti, siamo cambiati, cambiamo rotta ma non compagnia, cambiamo i mezzi ma non la motivazione.

Non so quando, ne' come potro' uscire da questo ingorgo, ma so che prima o poi arrivero' a destinazione.

mercoledì 13 aprile 2011

Un pensiero a voi.


Ci sono donne che sognano, che vanno lontano con la fantasia, che non perdono mai la speranza  e che lottano ogni minuto della loro vita con amore.
Ci sono donne sensibili, che soffrono per le circostanze, che piangono per un’amica, che stanno male se sbagliano.
Ci sono donne che rimangono saldamente ancorate alla terra ferma, con le loro certezze, con le loro fortezze inespugnabili, con la loro apparente austerita’.
Ci sono donne che ridono a squarciagola, altre che sorridono « sotto i baffi ».
Principesse avvolte negli stracci, bellezze sotto i burka, bugiarde sotto lenzuola di seta.
Ci sono donne mamme che donano tutte le proprie forze, il proprio amore alla famiglia.
Mamme apprensive, bismamme o trismamme, mamme egoiste, mamme che si fanno carico del peso del mondo intero.
Mamme stanche, mamme affrante, mamme sole, mamme forti, mamme felicemente sacrificate, talvolta incomprese e sottovalutate.
Donne che non saranno mai delle mamme, per scelta o per mancanza di « materia prima » o chissa’ per quale disegno divino.
Oggi il mio pensiero va a tutte, proprio tutte, nessuna esclusa.
Siete speciali , ognuna  con la propria specialita’ !
Meravigliose, perche’ riuscite ancora meravigliarvi e a far meravigliare.
Delicati petali di roccia, profumate di buona terra fertile.


Un abbraccio forte e un baciuzzo.

martedì 12 aprile 2011

In ufficio


A volte sono pesante, spesso ciarlo in modo ”accelerato” e spropositato.
Essermene accorta e’ gia’ un passo importante, porre un freno a questo fenomeno e’ un’impresa piu’ ardua che ha quasi dell’impossibile !
Forse sono solo delle paturnie dettate dalla mia poca autostima…  ma quando guardo le facce attonite, che sono state appena investite da un turbinio di parole, ad un tono pari a 200 decibel, accompagnate da un gesticolare eccessivo e fastidioso anche per me, mi rendo conto che forse non sono solo paturnie.
Questa sono io quando arrivo in ufficio.
Se qualcuno ancora dormiva fingendo di lavorare di primo mattino, si sveglia sudato e con i battiti accelerati come da un incubo !
Andiamo alle macchinette del caffe' e ne prendo uno…anche se per me sarebbe piu’ opportuna una camomilla.
Continuo a ciarlare, raccontare piccoli aneddoti, fare battutacce sugli aneddoti raccontati dagli altri colleghi e nel frattempo rimescolo il mio caffe’ per almeno 10 minuti buoni.
Questa sono io.  Allegra-stressata-accelerata-rompiballe.
Poi ci sono loro.
Passo con loro (mio malgrado) la maggior parte del tempo e nella nostra forzata convivenza abbiamo imparato a conoscerci e ogni tanto anche tollerarci.
Il mio box ( che non e’ una scatola, anche se a volte risulta stretto e soffocante come tale !)  contiene 4 scrivanie.  Io sono seduta nell'angolino,  "accoffolata" delicatamente come l'ippopotama ballerina di fantasia della Disney!
Accanto sta seduto V. detto il mastro, con la sua flemma, la sua precisione maniacale, il suo sguardo spesso perso nel vuoto. Tutti bravi ragazzi, ma lui e’ un soggettone. Sempre molto silenzioso, giusto per compensare il mio ciarlare. La mattina arriva molto tardi e ha bisogno di tempo per sistemare la sua borsetta  da uomo, tirare fuori tutti i fogli con gli appunti dal cassetto e allinearli rigorosamente su un punto ben definito della sua scrivania. Poi magari, se non ha nulla da fare e’ capace di fissare per delle ore il monitor con la posta gia’ letta.
A seguire c’e’ F. che ha un unico scopo lavorativo, un chiodo fisso…un aumento di stipendio ! Che avevate pensato ? Sfodera sempre un sorrisino sarcastico che dice chiaramente « sono pronto alla battuta ». Le sue battute pero’ non fanno ridere quasi mai, anzi a volte sono solo mirate ad infilare fastidiosi chiodini  ed hanno sempre come scopo il suo tanto agognato aumento(cosa che puntualmente ogni anno non arriva!).  Sarebbe un potenziale killer. Questo e' venuto fuori da un test utilizzato dagli psicologi per capire se un individuo e' un potenziale omicida, nessuno ha risposto in maniera corretta ovviamente meno che lui!!
Per chiudere il giro, c’e’ l’amico mio, che ogni giorno porta un carretto di insulti amichevoli da consumare in giornata. A che servono gli amici !
C’e’ ancora un vasto assortimento di « maschioni » dei quali mio marito non potrebbe mai essere geloso ! 
Inizialmente nel mio gruppo ero l’unica femminuccia…ma ero un maschiaccio come loro. Adesso siamo a quota tre donne.
La gentile bionda(a volte non proprio gentile perche’ attiva un  meccanismo di autodifesa, per mascherare la sua timidezza ed esaltare la sua insoddisfazione) che ha sempre a tua disposizione cioccolatini, tisane, nutella ecc., per i momenti di massimo bisogno psicofisico...  di scoglionamento insomma!
D. con la sua dolcezza , timidezza e insicurezza. Ti guarda con quegli occhioni verdi attraverso i vetri dei suoi occhiali, implorandoti con lo sguardo se ti scappa una battuta un po’ pesante.
Di qualunque medicinale tu avessi bisogno, chiedi a lei e ne e’ fornita come una farmacia.
Poi ci sono ancora io (esibizionista !), che ogni tanto gratifico le "mie" ragazze con un abbraccio.
Di solito non vado in giro abbracciando le persone (i maschi mai mai mai !),  ma quando le giornatine faticano a passare un piccolo incoraggiamento non fa mai male.

Sono stata lievemente logorroica…

Passo e chiudo.


Baciuzzi.

lunedì 11 aprile 2011

Aspettando l'estate

Con queste belle giornate verrebbe voglia di andare al mare.
Crogiolarsi al tiepido sole primaverile, il mare non ancora torbido per via delle urine delle centinaia di balneari in ferie , la spiaggia ancora percorribile a piedi nudi perche’ la sabbia non scotta ,  una leggera brezza che accarezza i capelli, e ancora quel profumo di mare, quella quiete attorno e tutti i pensieri che continuano ad affollare la mente ma con dolcezza .
Cosi’ ovattata e intorpidita, ancora (e non per molto) rilassata tornerei a casa e FORSE potrei  gestire la mia routine in maniera diversa, con piu’ tolleranza.
Le cose vanno diversamente nella realta’…
Sveglia 15 minuti prima del solito (alle 5 :45 invece delle 6) per poter fare l’areosol alla piccola.
Preparare la colazione al maritino che ha sempre qualche disappunto, al piccolo-grande rompi-rompi che dopo due morsi ha mal di pancia, un bel biberone di latte per la piccola-piccola e un’insignificante brioscina in borsa per me da consumare in auto nel traffico della tangenziale.
La merenda per  il piccolo-grande per la scuola…AZZZZZZ…ho dimenticato la merenda e l’ho ricordato solo adessooooooooooo !!!!! Alla routine aggiungo allora i rimproveri al mio rientro per questa grave dimenticanza …
Le merende e il pranzo per la piccola-piccola.
Lavaggi vari e vestizione  per me e i pargoli, corse-lente nel traffico  per disseminare la prole tra scuola e asilo.
Appena arrivo in ufficio un gran sospiro di sollievo e un’ immaginaria ovazione per aver tagliato anche oggi il traguardo !
Adesso attendo il prossimo week-end nella speranza di non incappare in qualche intoppo infrasettimanale di tipo baby- influenzale.
Tardo pomeriggio c’e’ la casa che mi aspetta con le sue innumerevoli faccende e la sera il lettone mi reclama ansioso di accogliere le mie membra devastate.
Comincio proprio male il lunedi’, aspettando di gia’ il venerdi’...
Aspetto quell’ ovattata sensazione di relax al mare che non arrivera’ mai, perche’ quando questa estate andro’ al mare mi tocchera’ inseguire sulla sabbia rovente prima l’uno poi l’altro terrorista nano.
Nonostante cio’ aspetto l’estate, per poter mordere quelle coscette nude, per non avere l’angoscia delle  influenze (che quest’inverno hanno fatto di casa mia la loro fissa dimora), per andare in ferie e smettere di correre.
La cosa che forse mi terrorizza di piu' e' la fantomatica prova costume...
Non sono prontaaaaaa!!! No, decisamente a questo non sono pronta...ma puntualmente rimando la dieta a data da destinarsi e per l'appunto adesso vado a pranzo!
Una buona giornatina a tutti.
Baciuzzi.

mercoledì 6 aprile 2011

Io e la tecnologia

Nella parola tecnologia io infilo un pò di tutto.
Tutto ciò che non è facile alla mia comprensione è tecnologia!
Non credo di essere allo stesso livello dei miei genitori (che non hanno mai imparato a leggere gli sms sul loro telefonino), qualcosina io la capisco subito...ma l'imbranataggine è insita nel mio DNA!
Piu' il tempo passa, piu' la tecnologia avanza, piu' la mia imbranataggine aumenta.
Sono direttamente proporzionali(e mi sono sparata questa "perla di sapere" per compensare!uhahauhahauha!).
Una prova inconfutabile, visibile a tutti i blogger che visiteranno la mia pagina, è quella iconetta che compare tra i "follower" uguale alla mia (che poi sarei io stessa) .Cioè io seguo il blog di me stessa...
Insomma "smanettando" s'impara, ma non so perchè io faccio sempre qualche casino.
L'altra sera cercavo in TV una rete locale e non sono riuscita a trovarla.
Così quando mio marito è tornato dal lavoro ho cominciato ad inveire contro la tecnologia avanzata del nostro ultra moderno televisore che ,secondo me, non funzionava come avrebbe dovuto.
Alla fine,con la sua faccia rassegnata e compiaciuta allo stesso tempo, mi ha spiegato che non era il televisore a non funzionare, ma io.
Da premiare la mia buona volontà? "Smanettare" indica voglia d'imparare e quando non ho tempo da perdere...ehm...da impiegare allo scopo, chiamo il  "tecnologo" junior (che ha 7 anni ma ne sa piu' di me già dal un bel pò!) che mi dà tutte le delucidazioni e non mi prende in giro come fa il "tecnologo senior".
Inizialmente era umiliante essere surclassata da un "nano", ma con il tempo ho capito che è un nano solo fisicamente e temporaneamente e che questa sua intelligenza "superiore" (alla mia) potevo sfruttarla.
Anche la piccola (nel suo piccolo!) non è da meno. Ieri ho scoperto grazie a lei che, sempre quel famoso televisore, ha un tasto di spegnimento/accensione dietro a sinistra, così la prossima volta non dovrò impazzire nel cercare il telecomando sapientemente da lei nascosto!
La cosa piu' grave è che il mio diploma è di perito elettronico e il mio lavoro è anch'esso inerente  all'elettronica... quindi in un certo senso dovrei essere predisposta a certe cose...
E' sempre grazie a quella buona volontà di cui vi ho parlato che mi sono diplomata e riesco a svolgere discretamente (anche se nolente) il mio lavoro.

Volere è potere...anche se volare sarebbe meglio!

P.S. e' giunto il momento piu' devastante del pomeriggio...è ora di fare compiti di seconda elementare.
In questo caso specifico il "tecnolo junior" cerca di fare il minor sforzo nel maggior tempo possibile utilizzando una quantità minima  di quella intelligenza"superiore!!!