mercoledì 4 maggio 2011

La casetta

Ultimamente in ufficio non ho niente da fare e mi fa rabbia pensare a quante cose invece ho da fare fuori di qui (a casa per esempio).
Quando si avvicinano delle scadenze ci dobbiamo ammazzare di lavoro, poi ci sono le attese per il successivo progetto.  Fortuna che hanno inventato internet e io ne faccio un uso spropositato ultimamente...sssshhh...non si dice...ma si fa!
Leggo i vostri blog e mi rilasso, mi commuovo,penso,rifletto.
Dopo pranzo vorrei scrivere 2 righe e arriva la collega per la solita chiaccheratina/cuttigghiu (cuttigghiu= cortile, riferito al chiacchericcio che le signore facevano un tempo in cortile) post-pranzo,per non dormire spudoratamente e rischiare di dare una capocciata alla tastiera con conseguente  inequivocabile biiiiiiiiiip !
Oggi ho pensato all'amica mia, quella storica, quella lontana dagli occhi ma vicina al cuore.
Ho pensato a come la realta' ci ha portato lontane da cio' che sognavamo da ragazzine.
Pensavo a come cambia la prospettiva crescendo, si guarda la vita da un altro punto di vista, si fanno scelte che mai avresti immaginato.
Rifiutavamo categoricamente l'idea del matrimonio e assolutamente quella dei figli, faceva una tale impressione gia' solo l'idea.
Non facevo altro che disegnare una casetta immersa nel verde e due figurine da cartone animato, una con gli occhiali, due tette enormi e i capelli ricci e l'altra capelli lisci lunghi con la riga in mezzo,occhiali e "cuscinetti" ai fianchi (cuscinetti di cellulite che lei diceva di avere) . La nostra casetta, quella in cui saremo dovute andare a vivere insieme. Solo noi due. Chissa' che risate ci saremo dovute fare, come quelle che ci facevamo ogni volta che ci vedevamo.
Amiche dai tempi della scuola media, un po' bruttine e imbranate, con i nostri capelli lunghi rigorosamente raccolti e il grembiule nero. Quanta ingenuita'. Un compleanno di quegli anni invitai lei ed altre 2 compagne a pranzo per festeggiare e quando pensammo ad un menu' preferito, pensammo alla pasta con la panna e i bastoncini di pesce...quante risate si fece mia madre appena le comunicai il menu'.
Alla scuola superiore prendemmo 2 strade diverse ma restammo amiche e diventammo grandi amiche.
Il sabato pomeriggio prendevamo insieme l'autobus e scendevamo in centro e passeggiavamo, ridevamo.
Il periodo piu' divertente fu quello del "golden burger", degli amici pazzi, del gioco della bottiglia, dello "scarica botti" ( un gioco barbaro che consisteva nel saltare uno sopra l'altro e cercare di far cadere chi sta piu' in alto, piu' o meno) , dei baci di nascosto, delle corse per non sforare il coprifuoco(sempre il mio), dei maniaci sull'autobus impunemente rimproverati dalla sottoscritta.
E ancora il mare e le "calie" (marinare la scuola) e risate e pianti e lettere su lettere per sfogare le nostre crisi adolescenziali.
Adesso siamo lontane, lontane mille miglia, soprattutto da quei disegnini, da quelle risate, quella spensieratezza. Quelle crisi adolescenziali che adesso ricordo con tenerezza. Non sai cosa darei per rivivere anche solo per un giorno, un giorno di quelli, amica mia.
Quando ci sentiamo telefonicamente sono cosi' felice, anche se non lo sono altrettanto di sentirla cosi' stanca.
Tvttttttb, ci scrivevamo e te lo scrivo ancora, ma a lettere maiuscole perche' ora sono grande...TVTTTTB.
Sono grande come le mia paura di fallire, di non saper piu' ridere come una volta.

5 commenti:

  1. Anch'io avevo un'amica così. I disegnini mi hanno ricordato i nostri fumetti. Mio padre diceva che disegnavamo i "putacioz" (bamboccini, nel nostro dialetto).
    Ci sedevamo in giardino con i nostri blocchi e disegnavamo i nostri fumetti. Uguali nella storia ma oguna con il suo stile. Che nostalgia.
    Anche lei è lontana adesso, con una bimba nata un mese dopo il mio. Unite anche in quello. Ma lontane per aiutarci.

    Ti sono vicina.

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  2. Anche io avevo un'amica così ma con gli anni la nostra amicizia non ha saputo resistere...la sua gelosia ed invidia (di cosa devo ancora capirlo adesso!!) ci ha irrimediabilmente separate tanto che sabato sera ci siamo trovate allo stesso matrimonio e non ci siamo rivolte la parola...Ci sono stata tanto male ma ora, grazie anche a sabato, ho capito che questa persona non ha più niente a che vedere con la mia amica...E' diventata altezzosa e arrogante e non è lei la mia amica perduta..quella vive ancora nei miei ricordi...ma quella vera!

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  3. Ho incontrato tante persone "brutte" nella mia vita e alcune belle, lei e' una di queste. Tante volte ci siamo allontanate, alcune volte abbiamo litigato, adesso la nostra amicizia a distanza e' un'amicizia matura e salda. Sono stata fortunata, anche perche' ho un'altra amica speciale vicina. Un altro angioletto a cui voglio troppissimo bene. Fortunata perche' non e' facile trovare persone sincere e disinteressate.
    Quelle che ritenevo amiche e poi sono sparite o hanno rivelato la loro "bruttezza", non erano vere amiche. L'amicizia vera supera tutto.

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  4. ieri ho provato a "postare" un commento senza alcun risultato, adesso provo cosi'e vediamo se non sono completamente deficiente. quello che volevo dire e' essenzialmente questo:qualcuno mi ha suggerito qualche tempo fa di leggere questo e altri blog e l'idea mi ha subito causato un leggero giramento di testa data la mia nota repulsione per chat e forum e quant'altro, ma alla fine ho voluto provare(come si cambia...per non morire!)e adesso me lo leggo costantemente e stavolta mi sento di dire qualcosa anch'io.
    la mia amica era il mio specchio, non avevo bisogno di una sorella tanto grandi erano la nostra confidenza e la nostra sintonia.quella era l'eta' in cui nessuno ti capisce, tantomeno i genitori che di solito sono arretrati e despoti e ottusi.. ma lei si', e le puoi raccontare tutto, e dico tutto, e lei ti ascolta davvero, e questo e' qualcosa che non trovi piu' nei rapporti adulti, o forse raramente, ma bisogna essere davvero fortunati.forse perche' a quell'eta' la preoccupazione maggiore puo'essere il ragazzo che ti ha lasciato o il padre che non ti lascia uscire per punizione(che comunque, proporzionata all'eta', e' una grossa frustrazione!).adesso ci sono problemi piu' grossi, l'eta' adulta ti impone altri ritmi, la tua vita viene di solito stravolta da piccoli esseri umani e la tua preoccupazione maggiore diventa il terrore che possa accadere qualcosa di veramente brutto a loro.
    sicuramente i rapporti cambiano, si evolvono, se resistono al tempo che passa possono considerarsi veri.io so che lei c'e', nonostante gli alti e bassi che abbiamo subito,perche' a volte si puo' essere troppo concentrati su se stessi per felicita' o altri motivi, e questo e' umano, ma si capisce col tempo.e quando ci sentiamo ritrovo quella sintonia, nonostante la consapevolezza un po' amara che quei tempi che non possono tornare, perche', ammettiamolo, la maturita' ha il suo fascino, pero' a volte pagherei per essere di nuovo libera e spensierata...capperi!
    ad ogni modo tutte le nostre lettere sono ancora conservate, insieme alle foto scattate con la macchinetta di mio padre, alquanto vecchiotta e affatto digitale,e un giorno le mostrero' a mia figlia quando avra' le sue belle crisi adolescenziali e mi odiera' e, speriamo, avra' una migliore amica sulla quale contare.

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  5. 7oaks: mi sono imbattuta in un blog per caso e mi e' piaciuto tanto. Adesso non posso farne piu' a meno perche' mi dicono tanto e mi e' pure venuta voglia di scrivere perche' ho qualcosa da dire anche io(stupida,comune o interessante che sia). Penso che l'amica storica l'abbiamo avuta tutti ed e' un bene,proprio perche' come dici tu e' l'unica dalla quale ti senti capita in un periodo delicato come l'adolescenza.
    Forse io sono un' adolescente con problemi adulti e sento sempre il bisogno dell'amica del cuore con la quale confidarmi. Forse perche' tutt'ora non mi piace sentirmi giudicata, cosi' come continuano a fare i miei genitori, cosa che un'amica vera non fa.

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