In questi giorni ho
definitivamente appurato che i miei adorati pargoli hanno l’anima campagnola.
In campagna quei due
nani dimenticano anche la fobia per gli insetti (mea culpa…) e diventano un
tutt’uno con la terra! Roba che per tornare del color carne originario bisognava infilarli in lavatrice con tutti i vestiti!
Come s’intuisce
abbiamo passato il primo di maggio in campagna, ma non una campagna qualunque,
la campagna del paesello barbicato sui monti.
Il famigerato paesello
natio di mio suocero.
Siamo partiti lunedi’
pomeriggio per evitare lo stress della partenza mattutina, ma lo stress ci
insegue a qualunque ora!!
I bambini in macchina
sono pressocche’ insopportabili, con la costante paura del vomito improvviso
causa scombussolamento e i dispetti continui del terrorista che non riesce proprio a stare fermo un attimo.
Alla fine quella che
si scombussola maggiormente sono io!
In termini di tempo il
viaggio dura un’oretta, ma a livello di percezione e’ interminabile.
Una curva dopo l’altra
che si sussegue costeggiando le montagnole, senza tregua, fino a scorgere da
lontano il paesello che sembra un presepe.
La cultura siciliana
vuole che soprattutto durante le feste e le scampagnate ci si debba rimpilzare
come maiali senza alcuna misura. Guai a rifiutare.
Al paesello questa “cultura”
e’ davvero esasperata. Tanta e’ l’insistenza nell’offrirti cibi succulenti (gia’ mooooolto difficili da rifiutare) che si
hanno come uniche due oppurtunita’ o sparargli un colpo secco in fronte o mangiare
oltre lo sfinimento… e siccome normalmente non si va a tavola con la pistola
bisogna necessariamente strafogarsi!
La nonna ha cominciato
con la colazione paesana per eccellenza, ricotta appena fatta con l’ausilio
della “ficara” (rametto di fico), quindi calda calda, accompagnata da fette di
pane casereccio…
Se la colazione e’
stata questa, immaginate il pranzo.
Ho immaginato la polpetta e il terrorista rotolare dopo una settimana di
soggiorno!
Cibi genuini, dall’acqua
all’insalata, dagli insaccati preparati da loro, al “porco di casa” cotto nel forno a legna (maiale allevato da loro). Che meraviglia. Mi
sarebbe bastato un altro giorno li’ per vanificare un mese di dieta.
Un’ altra
caretteristica del paesello e’ lo spiccato senso per la famiglia. Ogni famiglia del paesello e’ campagna munita e le scampagnate si
passano rigorosamente in famiglia e per famiglia intendo almeno 4 generazioni .
Gli anziani del
paesello sono piu’ arzilli di me, alla veneranda eta’ di 80 anni sfaccendano da
destra a sinistra, da dentro a fuori e non si siedono neanche per un secondo.
Rompono i co…siddetti
perche’ sono insistenti e ci tengono per un sacco di cose, ma ci metterei una
bella firma per essere come loro a 80 anni.
Il ritorno dalla
campagna e’ stato un giro interminabile di saluti ai parenti che non vedevamo
dal nostro matrimonio…e forse ne avrei fatto a meno per altri 10 anni!!!
Alle 19.30 finalmente
il ritorno verso la citta’ e la campagna adiacente a quelle curve che avevo
tanto odiato all’andata erano bellissime.
Grazie alla stanchezza
piombata improvvisamente sugli occhietti delle pesti , ho potuto gustare quei
meravigliosi paesaggi siciliani in tutta la loro esplosione primaverile.
Quelle distese
verdissime di prato e i cespugli dell’odorosissima ginestra gialla, il fucsia e
il viola della “sudda” , il sambuco, l’aria frizzantina della sera dalle fessure dei
finestrini dell’auto…e poi si e’ svegliato il terrorista e ci siamo dovuti
fermare per evitare che vomitasse dentro l’abitacolo.
Mi sono seduta dietro
per poter completare il viaggio in tempo utile ed ho cominciato a pensare alla
nonna che ogni volta che mi vede non puo’ fare a meno di comunicarmi quanto sia
felice che con il Tizio tutto si sia sistemato e di consigliarmi di tacere perche’ con i mariti
bisogna tacere…
Ho completato il
viaggio con le lacrime agli occhi e il cuore stretto in una morsa…ma queste
sono altre riflessioni da approfondire in un altro momento.
Baciuzzi.
pensa vomitare tutto quel ben di dio...
RispondiEliminaricotta digerita dal terrorista: praticamente pajata!
tacere???
spiegami come se fà perchè io proprio non ci riesco e passo per la moglie rompi co…siddetti
Non posso spiegarti come si fa, perche' anche io sono la moglie rompi quelli! Cmq a volte stare in silenzio non basta, sapessi quante volte (in passato quando la situazione con lui era degenerata) sono rimasta in silenzio per non aggravare stati di nervosismo e lui invece s'incazzava ancora peggio!
EliminaMi hai risvegliato dei ricordi bellissimi di quando ero piccola... Riguardo alle vomitate una volta dissi amio padre di fermarsi e lui continuava a rispondere che non poteva perchè eravamo in curva (era tutto una curva di stradine strette). Ho tirato giù il finestrino con la manovella e ho dato di stomaco affacciata al finestrino con mia madre che urlava. Em, questo aneddoto però non lo classificherei come "bellissimo ricordo" :-)
RispondiEliminaBeh...effettivamente proprio bellissimo non e' questo ricordo!
EliminaIo ho sempre sofferto il mal di auto fin da piccola, il mal di tutto a dire il vero, anche sul dondolo soffro!!!
Ogni viaggio e' stata sempre una tortura per me adesso la tortura si triplica.
Il fascino dei viaggi in auto........vomito e riflessioni cosmiche!;-) pensa che io non ne ho mai sofferto da piccola e ho iniziato a soffrire il mal d'auto da grande, mah!
RispondiEliminaun bacio!