mercoledì 2 maggio 2012

Al paesello


In questi giorni ho definitivamente appurato che i miei adorati pargoli hanno l’anima campagnola.
In campagna quei due nani dimenticano anche la fobia per gli insetti (mea culpa…) e diventano un tutt’uno con la terra! Roba che per tornare del color carne originario bisognava infilarli in lavatrice con tutti i vestiti!
Come s’intuisce abbiamo passato il primo di maggio in campagna, ma non una campagna qualunque, la campagna del paesello barbicato sui monti.
Il famigerato paesello natio di mio suocero. 
Siamo partiti lunedi’ pomeriggio per evitare lo stress della partenza mattutina, ma lo stress ci insegue a qualunque ora!!
I bambini in macchina sono pressocche’ insopportabili, con la costante paura del vomito improvviso causa scombussolamento e i dispetti continui del terrorista che non riesce proprio a stare fermo un attimo.
Alla fine quella che si scombussola maggiormente sono io!
In termini di tempo il viaggio dura un’oretta, ma  a livello  di percezione e’ interminabile.
Una curva dopo l’altra che si sussegue costeggiando le montagnole, senza tregua, fino a scorgere da lontano il paesello che sembra un presepe.
La cultura siciliana vuole che soprattutto durante le feste e le scampagnate ci si debba rimpilzare come maiali senza alcuna misura. Guai a rifiutare.
Al paesello questa “cultura” e’ davvero esasperata. Tanta e’ l’insistenza nell’offrirti cibi succulenti  (gia’ mooooolto difficili da rifiutare) che si hanno come uniche due oppurtunita’  o  sparargli un colpo secco in fronte o mangiare oltre lo sfinimento… e siccome normalmente non si va a tavola con la pistola bisogna necessariamente strafogarsi!
La nonna ha cominciato con la colazione paesana per eccellenza, ricotta appena fatta con l’ausilio della “ficara” (rametto di fico), quindi calda calda, accompagnata da fette di pane casereccio…
Se la colazione e’ stata questa,  immaginate il pranzo.
Ho immaginato la  polpetta  e il terrorista rotolare dopo una settimana di soggiorno!
Cibi genuini, dall’acqua all’insalata, dagli insaccati preparati da loro, al “porco di casa”  cotto nel forno a legna (maiale allevato da loro). Che meraviglia. Mi sarebbe bastato un altro giorno li’ per vanificare un mese di dieta.
Un’ altra caretteristica del paesello e’ lo spiccato senso per la famiglia.  Ogni famiglia del paesello  e’ campagna munita e le scampagnate si passano rigorosamente in famiglia e per famiglia intendo almeno 4 generazioni .
Gli anziani del paesello sono piu’ arzilli di me, alla veneranda eta’ di 80 anni sfaccendano da destra a sinistra, da dentro a fuori e non si siedono neanche per un secondo.
Rompono i co…siddetti perche’ sono insistenti e ci tengono per un sacco di cose, ma ci metterei una bella firma per essere come loro a 80 anni.
Il ritorno dalla campagna e’ stato un giro interminabile di saluti ai parenti che non vedevamo dal nostro matrimonio…e forse ne avrei fatto a meno per altri 10 anni!!!
Alle 19.30 finalmente il ritorno verso la citta’ e la campagna adiacente a quelle curve che avevo tanto odiato all’andata erano bellissime.
Grazie alla stanchezza piombata improvvisamente sugli occhietti delle pesti , ho potuto gustare quei meravigliosi paesaggi siciliani in tutta la loro esplosione primaverile.
Quelle distese verdissime di prato e i cespugli dell’odorosissima ginestra gialla, il fucsia e il viola della “sudda” , il sambuco, l’aria frizzantina della sera dalle fessure dei finestrini dell’auto…e poi si e’ svegliato il terrorista e ci siamo dovuti fermare per evitare che vomitasse dentro l’abitacolo.
Mi sono seduta dietro per poter completare il viaggio in tempo utile ed ho cominciato a pensare alla nonna che ogni volta che mi vede non puo’ fare a meno di comunicarmi quanto sia felice che con il Tizio tutto si sia sistemato e di consigliarmi di tacere perche’ con i mariti bisogna tacere…
Ho completato il viaggio con le lacrime agli occhi e il cuore stretto in una morsa…ma queste sono altre riflessioni da approfondire in un altro momento.

Baciuzzi.

5 commenti:

  1. pensa vomitare tutto quel ben di dio...
    ricotta digerita dal terrorista: praticamente pajata!
    tacere???
    spiegami come se fà perchè io proprio non ci riesco e passo per la moglie rompi co…siddetti

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    1. Non posso spiegarti come si fa, perche' anche io sono la moglie rompi quelli! Cmq a volte stare in silenzio non basta, sapessi quante volte (in passato quando la situazione con lui era degenerata) sono rimasta in silenzio per non aggravare stati di nervosismo e lui invece s'incazzava ancora peggio!

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  2. Mi hai risvegliato dei ricordi bellissimi di quando ero piccola... Riguardo alle vomitate una volta dissi amio padre di fermarsi e lui continuava a rispondere che non poteva perchè eravamo in curva (era tutto una curva di stradine strette). Ho tirato giù il finestrino con la manovella e ho dato di stomaco affacciata al finestrino con mia madre che urlava. Em, questo aneddoto però non lo classificherei come "bellissimo ricordo" :-)

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    1. Beh...effettivamente proprio bellissimo non e' questo ricordo!
      Io ho sempre sofferto il mal di auto fin da piccola, il mal di tutto a dire il vero, anche sul dondolo soffro!!!
      Ogni viaggio e' stata sempre una tortura per me adesso la tortura si triplica.

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  3. Il fascino dei viaggi in auto........vomito e riflessioni cosmiche!;-) pensa che io non ne ho mai sofferto da piccola e ho iniziato a soffrire il mal d'auto da grande, mah!
    un bacio!

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