domenica 29 maggio 2011

Siamo all'epilogo.

La mia storia come tante altre, solo che questa storia è la mia e fa male a me.
Non m'importa se non sono la prima e neanche l'ultima, che c'è gente che sta peggio di me, non mi consola questo. Io sto male per la mia storia, perchè la vivo sulla mia pelle.
L'ottimismo va a farsi fottere, se n'è andato già da tempo.
Succede.
Adesso succede a me.

Reduci entrambi da storie importanti,compagni di scuola,  amici da una vita ci confidavamo tutto, una sera siamo usciti da soli,ci siamo ubbriacati e tra un panino e una carambola ci siamo baciati.
Risate, paure, sensazioni strane iniziali, hanno lasciato il posto ad un amore pazzo d'amore.
Ci saremmo voluti sposare subito, ma la suocera con i suoi pianti ci ha convinti ad aspettare due anni.
Sono stata accusata di averlo sposato troppo piccolo...ebbene sì, l'ho minacciato con una pistola puntata alla tempia!
Io ERO convinta che lui fosse piu' maturo degli altri ragazzi di quasi 24 anni...ma quanto è vero che l'amore è cieco! Con il senno di poi ho maturato l'idea che nessun uomo è maturo abbastanza.
Dopo sei mesi sono rimasta incinta del primo figlio, il terrorista.
L'amore pazzo si è trasferito tutto su di lui, o forse così ha creduto. E' vero che quando si diventa mamme si cambia e che colui che era stato in primo piano, forse troppo precocemente, è passato in secondo piano.
Ecco comparire i primi problemi che nella sua testa si  amplificavano e nella mia vagavano nascondendosi negli angoli piu' oscuri.
Ho cercato sempre di risolverli i problemi, ma solo se mi sbattono in faccia con chiarezza, perchè io ho il vizietto di nascondere a me stessa le verità scomode.
Passano sei anni e il desiderio di una piccoletta si fa sempre piu' insostenibile.
Sono stata accusata di aver tentato di procreare facendo uso improprio di "pisello" nolente...ancora una volta ho sfoderato la mia 44 magnum e ho abusato di lui!
E' stata una gravidanza di lacrime, di liti furiose, un marito assente, bugiardo e silente.
Silente...non mi diceva ormai da troppo tempo che mi amava e la cosa mi faceva male, ma la giustificavo pensando che lui volesse fare l'uomo duro ma in fondo mi amava.
Stupida.
Silente...il suo malessere era così forte ma lo teneva dentro a marcire.
Silente...i miei fiumi di parole, le mie lettere, le mie poesie, tutte senza mai una risposta ai miei perchè.

Sono un grandissima stupida. Lo so. Me ne rendo conto solo adesso di quanto io sia stata stupida.

Una mattina mi sono svegliata e lui si era già alzato. Il suo cellulare sul comodino. Io che, forse per paura di scoprire qualcosa che non avrei mai voluto scoprire, forse perchè la mia onestà mi impediva di comportarmi in maniera scorretta, forse perchè ancora una volta stupida e anormale, non avevo mai spulciato tra i messaggi e le chiamate, ma quella mattina l'ho fatto...
Quel cellulare che camminava sempre con lui, che non restava mai incustodito, quella mattina vibrava sul comodino e lui era in salotto a fumare una sigaretta.
Con il cuore in gola, dubbi e sensi di colpa, ma una voglia incotrollata di sapere pur facendomi male, prendo quel cellulare e richiamo. La voce di una donna...solo io mi sono stupita, vero???? Stupida, lo so. C'era un messaggio che ancora lampeggia come un'isegna nella mia mente: "TI AMO" ...io che da tanto, troppo tempo non sentivo dirmi una cosa simile...e cosa ancora piu' bizzarra il messaggio era da parte di "papi" e di certo un padre (con tutto l'amore che ha per un figlio) non scrive certi messaggi.
La vista annebbiata,gli occhi fuori dalle orbite, i nervi scoppiettanti, il cuore che mi usciva dal petto, vado in salotto con quel telefono in mano e facendo partire la chiamata gli dico :"ha chiamato papi, è al telefono, vuole parlare con te".
Nel tentativo di togliere il cellulare alla belva furiosa (io) il cellulare si è spezzato ed è finito subito dopo violentemente fuori dalla finestra (sempre io).
Sono stata accusata di essere pazza, di essermi inventata tutto, di aver frainteso...e qui la mia 44 magnum purtroppo aveva finito le pallottole!
Lui se n'è andato a casa dei suoi genitori "per riflettere" perchè "io" lo distruggevo e gli rendevo la vita impossibile.
Stupida...mi ero quasi persuasa di essere io la pazza, quella esagerata.
Dopo due settimane è dovuto ritornare, perchè il padre non ha tollarato piu' un simile comportamento.
E' tornato, senza volerlo, senza dire una parola, senza discutere, senza mettermi al corrente dei suoi piani.
La stupida (che sarei sempre io) gli aveva dato il suo perdono.
Lui ha sempre negato e mi accusato di aver usato quella storia (che mi ero assolutamente inventata!!) per giustificare i miei sbagli, per dare la colpa a lui di tutto.
La stupida raccoglie i pezzi e cerca d'incollarli alla meno peggio, ma sapeva già che la cosa non avrebbe retto a lungo.
In questo tempo ho esercitato molto la mia pazienza e ho cercato di scacciare l'insistente malsano(?)pensiero di andare a fare una visitina a "papi" e fracassarle il viso di pugni, niente 44 magnum solo la goduria di sentire le ossa frantumarsi sotto le mie nocchie.
Alla fine che ne vale...

Mi sono ostinata a tenere accanto un marito che non mi vuole. Questa è la verità.
Per i miei figli, perchè non riesco a sopportare l'idea che per colpa del mio egoismo loro debbano fare a meno del loro padre.
Stupida.
Ieri è stato tutto il giorno fuori. Di mattina le prove, pranzo fuori e partita di tennis, poi ha portato il terrorista al parco giochi e non ha voluto aspettare che io mi preparassi per andare con loro.
Stupida...ancora piangi???
Rientro alle 21 e io non avevo preparato nulla per cena, convinta che avessero mangiato fuori.
Io indifferente.
Prende le chiavi e dice:"vado da mia sorella"...e non è rientrato neanche per la notte.
Mi ha mandato due sms appena andato, diceva che bisogna riflettere sulla cosa piu' giusta da fare, che non ce la fa piu', che "dobbiamo" smettere di farci del male.
Traduzione: "stupida!!! Ancora credi in Babbo Natale??"

Lui va e viene a suo piacimento e io sono imprigionata in una campana di cristallo.
Io non posso fuggire, io ho delle responsabilità, anche se teoricamente pure lui.
Ci sono i bambini di mezzo e loro non devono pagare delle colpe che non hanno, ma pagheranno comunque.

Mi sento morire e dovrò far finta che tutto va bene, con i bimbi, al lavoro, con i miei genitori.

Invece vorrei correre dietro un treno e urlare fino a rimanere senza voce, vorrei fare l'irresponsabile, ubbriacarmi e magari scoparmi uno sconosciuto e sentirmi sporca, andarmi a schiantare subito dopo con l'auto contro un albero in una campagna sperduta e dormire per 4 giorni.

Non posso.
Posso solo piangere,avere un'immensa paura, sentirmi sola e fare finta che la vita continua senza alcun problema.
Ma chi cazzo lo ha stabilito che le mamme devono essere forti???
Ecco...io sono stanca di essere forte.

Scusatemi.

Avevo bisogno di sfogarmi senza fare attenzione alle brutte parole, ai verbi un pò al presente e un pò al passato, alla tristezza che vi ho trasmesso, ma non riesco a fare altrimenti.

venerdì 20 maggio 2011

Il mio compleanno

Ieri ho compiuto niente poco di meno che la bellezza di 35 anni!!!! oooooooooooohhhh...(pubblico stupito). Il 35esimo anno vissuto giorno per giorno con tutti i suoi problemi, le rughe e i capelli bianchi coperti mensilmente da una tintura che dovrebbe assomigliare al mio colore naturale.
Ho sempre pensato al giorno del compleanno come un giorno speciale e mi sono sempre impegnata perchè riuscisse vagamente ad esserlo. Il giorno del compleanno va festeggiato e io l'ho sempre festeggiato, perchè ogni anno in piu' è un traguardo , ogni anno si cresce sotto tutti gli aspetti, un giorno di vita in piu' è un dono e figuriamoci un anno.
Quest'anno niente festeggiamenti, la piccola ha beccato il suo ennesimo virus, una fantastica gastroenterite. Questo il suo regalo. Il mio per lei è stato prendere due giorni di ferie ( e non è che abbia tutte queste ferie...).  Il mio terrorista mi ha portato un disegno (anche se non era esattamente a tema compleanno!! Ritraeva una nave pirata...mah!) e poi in una bustina, in condivisione con il maritazzu, un buono per un massaggio relax e un percorso termale in un centro benessere.
Il terrorista ha partecipato attivamente mettendo la sua parte di soldini...50 cent!!!! Della serie: ognuno fa quello che può!
Bello, bellissimo...ma questo regalo ha avuto lo stesso effetto e la freddezza di una tassa da pagare. La tassa di compleanno.
Un pò di relax ci vuole, ne ho bisogno e ho sempre fatto l'occhiolino ad un regalo simile...ma sarò sola.
Ci sarebbe stato piu' bisogno di una qualsiasi "cosa" di coppia, un regalo da condividere, anche una semplice pizza, ma come posso pretendere...
A parte questo alone di tristezza che aleggia sempre su di me, ci sono state comunque delle cose speciali degne di un compleanno.
La mia mammuzza è venuta a trovarmi di prima mattina, recando con se la borsa dei doni rubata a babbo Natale! Bedda mammuzza mia! Ogni tanto rompi le palle (come tutte le mamme del resto) ma mi sei sempre vicina e mi ami come solo una mamma speciale come te sa fare!
Vengo al dunque.
Mi ha portato: 4 rose appena colte dal giardino, un quadretto con le foto dei miei adorati pargoli, una crostata alla nutella (che se non mi avesse portato quella crostata non avrei avuto neanche una torta di compleanno...), un gratta e vinci (che non si sa mai ti ritrovi un bel regalo in piu'!ma figuriamoci, neanche il costo di un altro biglietto), e una bustina con tanto di dedica e ...rullo di tamburi...200 euri tondi tondi!!!
"Spennatilli tutti tu, amammuzza!!! Accattiti tuttu chiddu ca voi!!!"  (traslation: Spendili tutti per te, figlia mia. Compra tutto quello che vuoi")
E' proprio vero che la mamma è sempre la mamma!
Mio padre, che non era a conoscenza dei 200 euris, mi ha lasciato sul tavolo altre 50 euri!!!
Insomma sugnu ricca e nuddu u sapi!!!
In definitiva, per gentile concessione del maritazzu, sono andata al centro commerciale vicino casa con la mia "soru broccola" (sorella di sangue) e mi sono provata e comprata l'impossibile.
Che goduria...fare shopping sfrenato è una vera goduria, soprattutto quando il budget è piu' alto almeno del doppio di quanto mi prefisso di solito e senza sensi di colpa.
Non contenta, la mammuzza mi ha preparato melenzane e peperoni ripieni e con mia immensa gioia mi sono risparmiata di cucinare anche la cena!
Altre due cosette meravigliose: la chiamata lunghissima con l'amica storica lontana dagli occhi ma vicina al cuore(beeeeeedddddaaaaa!!!) e la chiamata con l'altra amica vicina aglia occhi e al cuore.
Basta poco che ce vuò!
Sono queste le piccole cose speciali che, nonostante tutto, hanno reso il giorno del mio compleanno degno di tale nome.
Il tutto condito e contornato dagli abbracci e i baci dei miei adorati pupi.
Ho lasciato i piatti della cena dentro al lavandino, i pacchetti degli acquisti a terra, la biancheria da lavare, stirare e quant'altro, che non si dica mai che per il proprio compleanno ci si debba annoiare e affaticare!!
Ho messo a letto la mia polpetta, che immancabilmente per addormentarsi si attorciglia i capelli tra le dita e adesso prende la mia mano e la porta in prossimità dei suoi capelli per farseli accarezzare.
E' una cucciola affettuosa LEI e bisognosa di coccole LEI.
Partitina con il terrorista a "Super Mario Bross", che io gioco e lui guarda, "perchè mamma ho paura di morire io".
Nanna per direttissima alle 22.30.

Anche la giornata di oggi è giunta al termine e vado già verso i 36.

giovedì 12 maggio 2011

Si risveglia l'Etna con magma e cenere: stop ai voli su Catania...

La nostra bella Etna oggi sbotta e sputacchia tutta la terra nera che ha accumulato in gola.
Quando questa mattina mi sono alzata l'ho sentita e l'ho riconosciuta, con quella sua voce grossa e scura. Ho scostato la tenda per guardare fuori dalla finestra e il colore delle mattonelle del vialetto non era piu' di quel rossiccio scolorito, una pioggia nera ha ricoperto tutto. La prima cosa che mi e' venuta in mente : "fortuna che ieri non ho avuto voglia di lavare i mille chili di biancheria sporca e non ho steso fuori...non tutti i mali vengono per nuocere!"
Poi ho cominciato a pensare al terremoto, a quell'incubo ricorrente che facevo da bambina di dover scappare dalla lava. Ho pensato alla mia distanza dai miei figli durante la giornata e nell'eventualita' di un terremoto loro non sarebbero sotto la protezione della loro mamma, ma nelle mani di estranei che magari penserebbero solo a se stessi. Magari neanche la loro mamma potrebbe fare nulla contro l'iraconda Etna.
Comincio bene la giornata...
Giusto il tempo di prendere coscienza dopo un risveglio come sempre traumatico e ritrovare quel pessimismo cosmico che mi attanaglia gia' di primo mattino.
Poi ho cominciato a pensare alla giornata di ieri, a come gli eventi extraordinari abbiano inevitabilmente condizionato il mio umore di oggi. Mi si legge in faccia. Questa faccia che oggi non ho avuto il tempo e neanche la voglia di mascherare adeguatamente e che la dermatite da stress rende ancora piu' sgradevole alla vista, mia prima di tutto.
Oggi sono come la mia Etna e spero di non eruttare, spero di limitarmi a far cadere una pioggia breve di lacrime nere.

Ieri sera.
Con un po' d'imbarazzo, frugando tra i mille discorsi sicuramente preformulati, mi dice:
"Puoi venire un attimino? Ti devo fare ascoltare una cosa, ma non pensare male. Ho scritto una canzone. Non rimanerci male e non pensare che sia in qualche modo autobiografica. E' solo una canzone."

Come faccio a non essere prevenuta con una simile premessa?
E' come dire: " Pensalo!Non avere dubbi in merito!"
Sono diventata impaziente e nello stesso tempo sarei voluta scappare, non leggere affatto.

Ho cercato quindi di ingoiare in fretta la saliva amara che mi si era accumulata in bocca, di digerire la notiziona che lui aveva scritto qualcosa (lui non scrive e non legge mai, a parte il volantino dell'Auchan!) e concentrarmi su queste parole che non avrebbero dovuto scalfirmi (secondo lui) ma che non hanno fatto altro che aggiungere la colla dietro un puzzle ormai assemblato.

Ancora una volta sbatto contro un vetro antiproiettili, scrupolosamente lucidato, che da lontano non si vede, ma se corro con gli occhi chiusi lo becco in pieno viso e cado tramortita.

Ancora una volta la grossa mano callosa della realta' mi afferra violentemente e impedisce i miei tentativi di volo gia' cosi' incerti.

Ancora una volta mi ritrovo a masticare terra arida.

mercoledì 11 maggio 2011

...e lei danza...

Oggi e' una di quelle solite monotone giornate in cui la routine m'insegue. Io ormai la routine non la inseguo piu', non riesco a starle dietro!
In questi momenti la mia mente danza. Si lascia andare in una danza inizialmente sinuosa, avvolgente, che poi in un crescendo musicale diviene sempre piu' appassionata, vorticosa.
Se malauguratamente un individuo qualsiasi si venisse a trovare nel bel mezzo di quel crescendo o peggio ancora quando quella danza di pensieri diviene vortice, viene tramortito come da un TIR invisibile.
No, che non e' facile capire quella danza... neanche per me.
Comincio a mescolare passato, presente e futuro, scambiare il vorrei con quello che ho e da li a poco sono nel piu' completo delirio.
Ecco, adesso forse sto delirando.
Quando comincio a parlare (e soprattutto scrivere) in maniera confusa Lei danza. Non fermarmi, danza con me e quella danza non finira' in un vortice, sara' un tango appassionato e travolgente.
In realta' vorrei fare un tango con quell'uomo li ...che sta fermo in un angolo buio senza proferire parola, come se non facesse gia' piu' parte della mia vita e sta a guardare la mia danza come da dietro un vetro antiproiettili.
 Io l'ho sposato quell'uomo li e adesso me ne ritrovo accanto il sosia, lo stuntman o solo lui sa chi e che cosa.
Quei tempi in cui le nostre menti danzavano in un corpo solo...aaaahhhhh (sospiro)...quei tempi...
Si', hai ragione, forse sono pazza!

La societa' mi consente solo d' inseguire quella routine, vorrebbe farmi smettere di danzare...
Io invece abbasso la musica al limite del campo di udibilita' e la mia mente continua a danzare vorticosamente, fingendo di essere impassibile e all'occorrenza sorridente.
Devi solo stare attento all'arrivo del TIR invisibile...

lunedì 9 maggio 2011

Liebsterblog

Non e' che io abbia capito benissimo di cosa si tratti, ma sembra una cosa carina e mi attengo alle regole o almeno ci provo.
Dunque...trismamma mi ha donato un premio, trattasi del  Liebsterblog.    
Ne sono sono stata davvero contenta, pur non sapendo esattamente di cosa si trattasse, solo per il semplice fatto che qualcuno mi avesse menzionata, pensata e in qualche modo apprezzata.
Credo sia proprio questo il punto, scegliere dei blogger con meno di 100 followers e nominarli per dare maggiore visibilita'.
"Liebster" in tedesco significa "carissimo" e una simile attribuzione al mio blog mi fa gia' andare in sollucchero!
Un primo scoglio l'ho quindi superato grazie a google,wikipedia e compagnia bella, che risolvono questi problemucci d'ignoranza.
Un secondo scoglio che spero di aver superato, dopo aver letto la guida di blogger , e' l'operazione di linkaggio.

Le regole sono:
-linkare la persona da cui hai ricevuto il premio (e qui casca l'asino!che sarei io...).
-raccontare 7 cose su di te ( non vi ho gia' raccontato quasi tutto su di me???)
-premiare 15 blog e avvisarli del premio (il premio dovrebbe essere appunto dare maggiore visibilita' nominandoli, con il linciaggio...ehm...linkaggio).

Mumble...mumble...7 cose su di me (e spero che tutte e 7 sette non mi/vi schiaccino!):

1) Sono alta,magra,bionda,occhi azzurri...e a volte mento spudoratamente!!!

2) Credo fermamente che sia meglio una verita' che fa molto male che una bugia a fin di bene (e qui smentisco il punto 1! ma al 2  non scherzo mica...). Cerco di essere sincera e mi piacerebbe che anche gli altri lo fossero, infatti quando scopro una bugia mi sento terribilmente ferita.

3) Mi piace mangiare. Trovo sia uno degli irrinunciabili piaceri della vita. Odio quando mi si guarda nel piatto e si monitorizza la quantita' di cibo che ingurgito. Adoro i dolci, tutti.,ma i pasticcini alla ricotta sono i miei preferiti (sto gia' sbavando...).   

4) Mado'...sono ancora a 4??????
    Sono spontanea, a volte anche troppo.

5) Ho fatto arti marziali per diversi anni . Amo il Ju-jitsu e se non fosse che mi sono lussata la spalla innumerevoli volte, operata e rilussata, sarebbe stato lo sport della mia vita.

6) Ho un cane. Un  husky femmina, che si chiama Bianca. Questo non ve l'avevo ancora detto.

7) Penso e ripenso a questo ultimo punto ma non mi viene in mente niente di serio!
    Ho i piedi bruttissimi e tutti (compreso il marituzzu) mi prendono in giro per questo!

Ce l'ho fatta! Che fatica...

Ladies and gentleman, adesso ecco a voi i 15 vincitori (rullo di tamburi):

http://mammazeroventi.blogspot.com/
http://unangoloinblu.blogspot.com/
http://giuliapassionejulez.blogspot.com/
http://lamiatribu.blogspot.com/
http://creativando-creativando.blogspot.com/
http://dafidanzataamoglie.blogspot.com/
http://mammasuperabile.blogspot.com/
http://mammamattaritorna.blogspot.com/
http://eramegliounpescerosso.blogspot.com/
http://iocuordicarciofo.blogspot.com/
http://tantovalagattallardo.blogspot.com/
http://trebimbeintreanni.blogspot.com/
http://serenadinomemanondifatto.blogspot.com/
http://zibaldblog.blogspot.com/
http://piedinudinelparco.blogspot.com/


Belli e bravi!Belli e bravi!!!

venerdì 6 maggio 2011

Per me mamma

"Mamma, ti voglio bene
un bacio ti dò, se leggi il biglietto sarò felice.
So che con me ci starai sempre, anche nei momenti difficili"
(Il mio terrorista di 7 anni)


+dvd foto
(La mia polpetta di 16 mesi)

Che giornatina...
sarà che oggi sono particolarmente sensibile, ma è da un giorno interno che gli occhi mi si riempiono di lacrime e a stento sono riuscita a trattere che traboccassero.
Non per tristezza ma per commozione.
La corsa della polpetta verso me quando sono andata a recuperarla all'asilo (o come dice mio suocero "l'esilio") e l'interminabile abbraccio guancia a guancia d'amore profondo e la maestra che mi ha detto "brava mamma! Si vede che è una bambina serena!".
Altri abbracci dall'altro amore mio di zia.
Le letterine e i regalini per la festa della mamma che gonfiano a dismisura il mio ego di mamma follemente innamorata.
Quel dvd con tutte le foto all'asilo, che anche se la mia polpetta compare poche volte (influenze e malattie varie a piu' non posso e non ne posso piu'!) i bimbi sono meravigliosi tutti e talmente teneri e spontanei che mi è piaciuto guardarli tutti. Quella canzone di Tiziano Ferro (il mio regalo piu' grande) che accompagnava il susseguirsi delle foto e che davvero non so come ho fatto a trattenere le lacrime (che hanno trovato via di sfogo dal naso!).
Li amo.
E' un'ovvietà, lo so, ma questa sera ho una sensazione di pienezza, di leggerezza trasognante, ovattata, grazie a tutti questi baci e abbracci e dimostrazioni di affetto (se pur in qualche modo indirizzati dalle maestre), che sento il bisogno di condividerlo con voi.

giovedì 5 maggio 2011

Prendi l'arte e mettila da parte...


In realta’ , quando cercano di farmi un complimento e mi danno dell’artista a tutto tondo, mi sento un po’ presa per il culo…
E’ vero che mi cimento nel fare un po’ di tutto e l’arte mi piace tutta (quella vera e non quella che si spaccia per tale), ma fare un po’ di tutto significa non eccellere in niente (almeno nel mio caso).
Pittrice della domenica…delle domeniche di 2 anni fa.
Cantante, mezza “arribbattuta” , una mezza calzetta insomma, ma mi piace cosi’ tanto(sempre 2 anni fa).
Alcuni mi hanno definita  anche poetessa e qui mi faccio grasse e grassissime risate!
Alcune volte mi sono spacciata per pittrice, che alla fine e’ quello che sento maggiormente di voler essere (ma non riesco ad essere).
Non potrei farlo come mestiere, non ho la costanza e forse neanche la sostanza, sono troppo lunatica e qui al sud non va avanti neanche l’artista vero, figuriamoci io, la “mezza”.
Amo l’odore del colore,quella pastosita’, quella brillantezza, le infinite combinazioni e sfumature, ogni pennellata o tratto che sia  e’ una goduria che non riesco a descrivervi come vorrei.
Ho passato periodi in cui tutto cio’ che guardavo  lo studiavo, pensavo ai colori che ci vedevo dentro, scrutavo i volti, le espressioni mi facevano impazzire, frugavo silenziosamente nei loro occhi.
In quel periodo forse ho creduto di essere una pittrice.
Una cantante, “arribbattuta”, ho sempre saputo di esserlo(arribbattuta), ma anche questa cosa mi da’ emozioni indescrivibili.  
Sembra un po’ volgare dirvelo cosi’ su due piedi e “goduria” e’ cosi’ pulito e riduttivo… emozioni orgasmiche!  Ecco. Ve l’ho detto.
Quando ero ragazzina ho fatto anche un provino, ho steccato di brutto, ho riso a crepapelle con l’amica storica che mi aveva accompagnato, ma a questo sogno non ho mai rinunciato anche se non l’ho mai inseguito a perdifiato.  Poco temeraria, mai appoggiata da nessuno (ci sara’ stato un motivo… ).
Piu’ o meno 8 anni fa, il marituzzo (cantante come unica passione ma anche strimpellatore di molti strumenti), decise di prendere delle lezioni di canto per perfezionare quella sua dote innata ( e poi dice che non abbiamo niente in comune…lui dote innata, io scoglionata!) . Anche  io andai per un po’ di tempo, per puro sfizio, sempre per quell’appassionarmi alle cose e  anche perche’ il maestro A. aveva notato le stelline che si accendevano nei miei occhi stile cartone animato ( ebbene si’, sono un cartonine animato. Lo ammetto.) .  
Il maestro A. mi faceva ridere troppo anche quando era serio. Le sue lezioni erano tutte un’allusione, anzi erano proprio un riferimento esplicito al sesso. Quel suo modo di essere sospettabilissimamente gay e i suoi suggerimenti altamente, ma delicatamente, pornografici…
Sono migliorata nel canto e incoraggiata dal maestro a luci rosse, sono diventata la cantante di un gruppo di musica disco anni 80. 
La mia prima esibizione in pubblico, avevo un abbigliamento very aggressive, opportunamente consigliata dal maestro per autoilludermi di avere una certa sicurezza e vedendomi tremare mi diede anche dei consigli a luci rosse (avrei  dovuto immaginare al posto del microfono…ehm…non ve lo dico,lascio spazio alla vostra fantasia e non ce ne vuole molta!) per dimenticare di essere sul palco.  Sono riuscita a fare un giusto uso del microfono e delle corde vocali e la serata ha avuto un discreto successo.  Da li’ diverse altre serate. Molto molto divertimento. Sano divertimento (giuro!).
Una volta un tizio che, dopo una serata, voleva abbordarmi (con scarso successo), mi ha dato della bigotta… voleva convincermi dicendo che era un imprenditore e c’e’ mancato poco che  mi mostrasse il suo 730! Quando non ha avuto piu’ argomentazioni, ha continuato ad insistere dicendomi chiaramente che non era un problema per lui che io fossi  sposata e che avrei dovuto provare prima di dire di no... stendiamo un velo pietoso, anzi una copertona di lana.
Ho fatto anche la corista…questo forse per stare alle costole del marituzzu…
non si fa!non si fa! Si fa…si fa…
Adesso canto solo in macchina, a squarciagola. Il mio pubblico sono i passanti attoniti e sconcertati!
La terza passione, la poesia (se cosi’ possiamo definire le 4 squallide parole messe in fila che ogni tanto mi sventuro a scrivere)  e’ semplicemente un mio sporadico sfogo, la penna che scrive da sola (diamo la colpa alla penna…), di getto, spesso accompagnata dalle lacrime.
Onestamente preferisco le poesie di Untale alle mie, che mi affascinano, mi insegnano, mi fanno sognare. Quando le recita con l’intonazionazione giusta e il sentimento di chi le ha scritte,le ama,le ha dentro.
Untale e’ un mito. Il mio mito. Il papa’ che avrei voluto avere.  Voi non lo conoscete ma un giorno magari, spero si possa servire del mio blog per scrivere qualcosa delle sue. Pungente,terreno,imprevedibile,ironico,sarcastico.  Me gusta.  E’ il mio scrittore preferito, per scelta anonimo.
Ultimamente le passioni sedimentano insieme ai ricordi, spero tornino presto per aiutarmi ad esprimermi. Niente piu’. Mi basta e mi avanza(per adesso).
 Scelgo la famiglia piuttosto che le passioni.






mercoledì 4 maggio 2011

La casetta

Ultimamente in ufficio non ho niente da fare e mi fa rabbia pensare a quante cose invece ho da fare fuori di qui (a casa per esempio).
Quando si avvicinano delle scadenze ci dobbiamo ammazzare di lavoro, poi ci sono le attese per il successivo progetto.  Fortuna che hanno inventato internet e io ne faccio un uso spropositato ultimamente...sssshhh...non si dice...ma si fa!
Leggo i vostri blog e mi rilasso, mi commuovo,penso,rifletto.
Dopo pranzo vorrei scrivere 2 righe e arriva la collega per la solita chiaccheratina/cuttigghiu (cuttigghiu= cortile, riferito al chiacchericcio che le signore facevano un tempo in cortile) post-pranzo,per non dormire spudoratamente e rischiare di dare una capocciata alla tastiera con conseguente  inequivocabile biiiiiiiiiip !
Oggi ho pensato all'amica mia, quella storica, quella lontana dagli occhi ma vicina al cuore.
Ho pensato a come la realta' ci ha portato lontane da cio' che sognavamo da ragazzine.
Pensavo a come cambia la prospettiva crescendo, si guarda la vita da un altro punto di vista, si fanno scelte che mai avresti immaginato.
Rifiutavamo categoricamente l'idea del matrimonio e assolutamente quella dei figli, faceva una tale impressione gia' solo l'idea.
Non facevo altro che disegnare una casetta immersa nel verde e due figurine da cartone animato, una con gli occhiali, due tette enormi e i capelli ricci e l'altra capelli lisci lunghi con la riga in mezzo,occhiali e "cuscinetti" ai fianchi (cuscinetti di cellulite che lei diceva di avere) . La nostra casetta, quella in cui saremo dovute andare a vivere insieme. Solo noi due. Chissa' che risate ci saremo dovute fare, come quelle che ci facevamo ogni volta che ci vedevamo.
Amiche dai tempi della scuola media, un po' bruttine e imbranate, con i nostri capelli lunghi rigorosamente raccolti e il grembiule nero. Quanta ingenuita'. Un compleanno di quegli anni invitai lei ed altre 2 compagne a pranzo per festeggiare e quando pensammo ad un menu' preferito, pensammo alla pasta con la panna e i bastoncini di pesce...quante risate si fece mia madre appena le comunicai il menu'.
Alla scuola superiore prendemmo 2 strade diverse ma restammo amiche e diventammo grandi amiche.
Il sabato pomeriggio prendevamo insieme l'autobus e scendevamo in centro e passeggiavamo, ridevamo.
Il periodo piu' divertente fu quello del "golden burger", degli amici pazzi, del gioco della bottiglia, dello "scarica botti" ( un gioco barbaro che consisteva nel saltare uno sopra l'altro e cercare di far cadere chi sta piu' in alto, piu' o meno) , dei baci di nascosto, delle corse per non sforare il coprifuoco(sempre il mio), dei maniaci sull'autobus impunemente rimproverati dalla sottoscritta.
E ancora il mare e le "calie" (marinare la scuola) e risate e pianti e lettere su lettere per sfogare le nostre crisi adolescenziali.
Adesso siamo lontane, lontane mille miglia, soprattutto da quei disegnini, da quelle risate, quella spensieratezza. Quelle crisi adolescenziali che adesso ricordo con tenerezza. Non sai cosa darei per rivivere anche solo per un giorno, un giorno di quelli, amica mia.
Quando ci sentiamo telefonicamente sono cosi' felice, anche se non lo sono altrettanto di sentirla cosi' stanca.
Tvttttttb, ci scrivevamo e te lo scrivo ancora, ma a lettere maiuscole perche' ora sono grande...TVTTTTB.
Sono grande come le mia paura di fallire, di non saper piu' ridere come una volta.